Una decina d'anni fa mi trasferii nella casa in cui avevo sempre sognato di abitare: un palazzotto con sommità a timpano, di sobria eleganza, emblematico del decoro borghese sabaudo, che sa stemperare la solidità in una grazia armoniosa. Il palazzotto di piazza Cavour 3, che pare sorvegliare amorevolmente le 'montagnole' dei giardinetti. Mi sentii subito accolta dall'appartamento, un po' cupo, ma affascinante, che si affacciava all'interno del cortile; e pensai che il mio immediato transfert verso questo ambiente dovesse essere condiviso dai miei amici più cari, con una festa di inaugurazione.
Nel corso di questo bellissimo incontro, al quale partecipò anche Vittorio Sgarbi con uno stuolo di antiquari e di ragazze procaci, il mio grande amico americanista Claudio Gorlier scese in cortile a fumare un sigaro, per non dar fastidio al mio adorato candido gatto Elemire; e fu proprio in cortile che fecero irruzione alcuni curiosi, che, alle domande di Claudio, raccontarono di essere cultori di Fred Buscaglione, e si dichiararono delusi di non trovare più la portineria di quel palazzo, dove il grande Fred era nato e vissuto per molti anni. Questa fu una straordinaria rivelazione per me, bambina di ieri allevata da papà a canzoni di Buscaglione- già scomparso da anni, inchiodato per sempre ai suoi 38 anni da un crudele incidente che aveva scosso tutta l'Italia-. Da quel momento in poi, incominciai ad intravvedere il giovane Fred aggirarsi nel mio cortile, immaginai di chiacchierare con la sua mamma Ernesta, portinaia diplomata in pianoforte, di poter ascoltare con lui i brani jazz d'oltreoceano captati da qualche gracchiante stazione radio straniera, e le prime canzoni, come 'Apri la porta Tommaso', cucite addosso al suo personaggio da quel genio di Leo Chiosso
Iniziai a prender appunti sulla vita del grande Fred, sul suo straordinario talento di musicista, sulla sua profonda umanità; e dopo giorni...mesi... trascorsi in biblioteca per documentarmi sulla sua 'vera' biografia, spulciando anche tutte le riviste d'epoca, e poi a confrontarmi con il collezionista Gianni Cerri, con i figli di Leo Chiosso e degli Asternovas, con i nipoti di Buscaglione, ho volato con la fantasia a ritroso nel tempo, precipitando nella Torino povera ma 'swingante' degli anni Quaranta e Cinquanta in compagnia del mio amico americanista Claudio Gorlier, complice dei moti del mio cuoree dei miei pedinamenti sulle tracce di Fred in tante ' situazioni di contrabbando' come canterebbe il mio mito Paolo Conte. Nelle ultime pagine mi risveglierò dal mio viaggio nel tempo, ma Fred mi riserverà,,, un bel colpo di scena finale!
A proposito del Maestro per antonomasia, Paolo Conte, che si è innamorato di Sotto le stelle di Fred, mi ha mandato una nota introduttiva con una bella lettera, mentre Vittorio Sgarbi, suo cultore entusiasta, mi ha scritto una pirotecnica prefazione di dieci pagine.
Il progetto editoriale, curato con garbo e intelligenza da Francesca Mogavero (Buendia Books) é adesso in stampa, e sarà presentato in anteprima al Salone il 18 ottobre alle 17,15 in Sala Rosa (il colore della maledetta Thunderbird di Fred...). Tutta la giovinezza, tutti i lunghi anni di gavetta di Fred, che sognava l'America, si snodarono fino agli inizi degli anni Cinquanta in un fazzoletto di vie nel cuore di Torino, per conoscere poi una piccola estensione in borgo Vanchiglia, dove finalmente 'il duro facile alle cotte' riuscì ad acquistare un piccolo appartamento. Spero che gli appassionati di Fred , e i tanti che vorrebbero conoscerlo, possano apprezzare questa biografia, romanzata, ma basata su rigorosa documentazione; questa storia di swing e ghost notes, ispirata al grande Fred, al nobile sentimento dell'amicizia, al mio animo nostalgico, a una Torino ormai lontana, ma così viva nei nostri ricordi e nel nostro cuore.